Allenare la scrittura: esercitarsi con metodo


La pratica migliora qualsiasi attività.
Compresa la scrittura.

Vorrei cominciare citando una frase di Stephen King, dal suo On writing.
Ho sempre preferito essere onesto piuttosto che dare false speranze:

“Si può diventare bravi se si è già decenti ma – mettevi l’animo in pace – non  è possibile trasformare in scrittore decente uno scalzacane né trasformare in eccezionale un pur bravo scrittore.”

Non abbatterti, la prima parte della frase è vera tanto quanto il resto; avevo accennato già alle tre T della scrittura (Teoria, Tecnica, Talento) e all’importanza della lettura (che è basilare per scrivere bene!).
Ora veniamo alla pratica: allenare la scrittura è ugualmente importante.

Chi scrive senza leggere e senza studiare la teoria compie a mio avviso un grave, gravissimo errore. Tanto grave quanto chi si fossilizza proprio su teoria e manuali di scrittura senza scrivere molto.

Dovrai leggere e scrivere un sacco, impegnarti a fondo e combattere la pigrizia (le persone più pigre sono quelle che nascondono più potenziale, sai?) cui andrai in contro.

prima regola: scrivi, scrivi e scrivi ancora

La strada migliore per migliorare è allenare la scrittura.
Come? Scrivendo ogni giorno. Sì, hai capito bene: ogni giorno!
Non stare lì a soffermarti sulla qualità dello scritto, non adesso. Adesso stai facendo pratica, stai sperimentando ed è possibile che mai nessuno leggerà niente di quello che stai scrivendo per allenarti.
Prendilo come un gioco, ancor meglio se ispirato (se non lo sei, pazienza, scrivi lo stesso).

Seconda regola: Quando ti eserciti a scrivere,
non farti influenzare

In soldoni: quando pensi ad allenare la tua scrittura, non chiedere pareri esterni, almeno non in fase di stesura. Chiuditi nella tua stanza, in un bar, vai al parco o ovunque ti senta bene, l’importante è che tu sia isolato (nella mente, non per forza col corpo).
Come ho appena detto va bene qualsiasi luogo che vada bene a te; ricorda però che è importante che tu sia a tuo agio e che tu stia comodo (scrivere per ore a gambe incrociate in mezzo a un parco può andar bene una volta, non sempre).
Ho già detto più volte che la scrittura è una cosa seria: prendila come tale, soprattutto se vuoi migliorare.

Terza regola: le regole vanno prima seguite
e poi ignorate

Le regole sono utili, ne parlerò in un altro articolo.
Adesso, però, qualunque sia la tua lista di regole di buona scrittura (evitare il più possibile possessivi, avverbi, forme passive, ecc.), tienila sott’occhio ma sii pronto a ignorarla. Anche quelle che leggerai sul mio blog, anche quelle di questo stesso articolo.
Perché se vuoi migliorare dovrai sperimentare sia all’interno delle “regole” che al di fuori per creare uno stile che sia solo tuo.
A proposito di stile… ne avevo parlato qui.

Quarta regola: datti un obiettivo giornaliero

Questo è un trucchetto che funziona per molti scrittori di professione. Se hai un obiettivo fisso, farai di tutto per raggiungerlo ogni santo giorno. Ad esempio, King dice di scrivere 2000 parole al giorno, sempre e comunque, festività comprese.
Sappiamo però quanto King sia prolifico e per te potrebbe essere fin troppo esagerato. Tuttavia, non è una brutta idea cominciare a scrivere ogni giorno 1000 parole, per esempio, facendolo anche nel weekend se ne hai voglia.
Potresti aumentare il numero nel tempo: all’inizio forse avrai qualche difficoltà, col tempo ti ci abituerai.

Un’altra idea, se non vuoi avere a che fare con la stessa storia ogni volta, è quella di scrivere un breve racconto al giorno: una storia dagli 8.000 ai 10.000 caratteri (spazi inclusi). Magari spaziando di genere, tecnica (diversi Punti Di Vista, ad esempio) e stile.

quinta regola: no alle interruzioni

Non a caso le ultime regole sono quelle più importanti.
Chiunque, anche il più ispirato e prolifico degli scrittori, avrà problemi a esercitarsi se continuamente interrotto.
No al cellulare, no a internet, no a qualsiasi altra interruzione. Spegni il wi-fi del tuo telefono, spegni anche quello del computer e comincia ad allenare la scrittura.
Se pensi che io sia esagerato, ti sfido a farlo per qualche giorno e sentire cosa si prova: noterai subito i cambiamenti.

sesta regola: Il ciclo di allenamento

Non basta attuare le cinque regolette precedenti per allenarsi bene. Se vuoi migliorare dovrai scrivere tanto, ogni giorno, e poi soffermarti a capire cosa cavolo sia successo e aggiustare il tiro.
Ogni settimana, ogni due settimane o perfino ogni mese (questo decidilo da solo, io ti consiglio ogni settimana, soprattutto all’inizio) fermati un paio di giorni, non scrivere.
Leggi quello che hai scritto, fallo con calma. Se lo reputi necessario e utile, revisiona. In ogni caso prepara una bella penna rossa (o funzione di Revisione su programmi come Word) e intervieni: annota, commenta, prendi spunto da ciò che è buono e cerca di eliminare ciò che non lo è.
Per il primo ciclo ti consiglio di scrivere per due settimane, così lascerai scorrere più tempo prima di tornare su quanto hai scritto all’inizio. Ecco lo schema:

  1. Scrivi secondo una tua personale tabella di marcia per due settimane.
  2. Fermati qualche giorno e procedi alla lettura/revisione di quello che hai scritto la prima settimana (e non la seconda!).
  3. Scrivi per un’altra settimana.
  4. Fermati un paio di giorni per riprendere quanto scritto la seconda settimana (punto 1).
  5. Scrivi per un’altra settimana.
  6. Fermati un paio di giorni per riprendere quanto scritto la terza settimana (punto 3).

E così via.
Questo “rigore” iniziale ti servirà molto, te lo assicuro. Se  dopo un po’ capisci che non fa per te, apponi le modifiche che ti sembrano più opportune e costruisci un tuo ciclo di allenamento e scrittura personale (puoi cambiare settimana con mese, scrivere meno o più di quanto suggerito, eccetera).

regola opzionale: apri la porta

Questo modo di dire è diventato famoso grazie a King e lo riprendo volentieri.
Alla fine di un ciclo potresti “aprire la porta”, cioè mostrare quanto hai scritto a chi è interessato. Per avere pareri, consigli, critiche ed elogi (questi ultimi sono i più inutili del gruppo, se non per l’ego).

Metti tutto in saccoccia e riprendi ad allenare la scrittura. Spero come sempre che questo articolo si riveli utile; se dovessi bisogno di me, sai dove trovarmi.
E se non dovesse esserlo spero che comunque ti spinga a riflettere e trovare un’altra soluzione per allenarti e scrivere sempre meglio.

Ti lascio con un’ultima frase di King e un sincero: buona scrittura.

“Non innamorarti della tua presunta bravura, leggi, ascolta, esercitati, emozionati. Soprattutto, davvero, emozionati.”

5 risposte a “Allenare la scrittura: esercitarsi con metodo”

  1. Ciao, una domanda: come si diventa prolifici? Ho scritto due romanzi e da allora vivo nel buio. Navigo nelle secche, nessuna idea. Vorrei tanto scrivere, ma non so dove sbattere la testa per lanciarmi in qualche nuovo progetto che mi entusiasmi. Insomma, mi sento secco, la mia creatività pare pronta a intonare il de profundis. Come se ne esce?

    1. Ciao, Marco.
      Questa è una domanda alla quale non so rispondere con una risposta secca: non penso che si possa “diventare prolifici” da un giorno all’altro se non lo si è mai stati.
      Per uscire dal cosiddetto blocco dello scrittore è essenziale “staccare” mentalmente dalla scrittura, almeno per un po’. Non pensarci, non avere il chiodo fisso della creatività sempre in testa.
      Se entro un po’ di tempo (qualche settimana o mese) non dovesse mai venirti voglia di metterti al computer a scrivere, allora puoi forzare un po’ la mano e allenarti.
      Come? Datti una traccia da seguire per scrivere qualcosa, anche racconti brevi di poche pagine per cominciare; spesso è il modo migliore per abbozzare idee per romanzi e testi di più ampio respiro.

      Non so che genere di libri tu scriva, mettiamo ad esempio che tu scriva gialli: allora datti una traccia del tipo: “Scrivi un racconto in cui si indaga su un omicida seriale, che scarica i corpi delle sue vittime di fronte alle stazioni di polizia secondo un modus operandi ben preciso.”
      Puoi darti tracce di qualsiasi genere e complessità tu voglia, solo per il gusto di scrivere, creare e allenarti. Lascia perdere se il racconto che scrivi, alla fine, si dovesse rivelare mal costruito o poco originale: l’importante è riprendere a mettere le dita sulla tastiera.
      Pian piano il resto verrà da sé.

      Ti auguro una piacevole serata e, soprattutto, una buona scrittura.

      1. Grazie, Domenico.

        Gentilissimo, il tuo consiglio mi è stato molto utile e proverò a seguirlo sperando di “risvegliare” la creatività. Forse è un’interferenza, o il bisogno di trovare un po’ di silenzio per riaprire le porte del “possibile”. Grazie di cuore e buona giornata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.