Il primo passo di chi ha finito di scrivere un romanzo si riassume nella domanda:
“E ora che faccio?”
Muoversi in questo mondo è difficile per chiunque e soprattutto per chi non ci abbia bazzicato almeno per un po’: una vera e propria giungla.
Lo è anche per i più esperti. Per aiutarti a chiarirti le idee, da oggi inserirò pian piano una raccolta di consigli utili e di step da seguire per poter arrivare alla tanto agognata pubblicazione.
In questo primo articolo mi concentrerò sulla scelta iniziale: pubblicazione tradizionale (cioè casa editrice) o self publishing?
Entrambe hanno dei pro e dei contro; dipende da quello a cui aspiri tu e quali necessità hai. Vediamo insieme quali sono.
EDITORIA TRADIZIONALE – Casa EDITRICE
Pro
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È basata su un sistema ben preciso e collaudato (che poi questo possa funzionare male è un altro discorso).
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Teoricamente* dovrebbe affiancare/sostituire l’autore nella fase di pre-pubblicazione (correzione di bozza, editing, impaginazione, grafica di copertina) e fornire questi servizi in modo del tutto gratuito.
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La casa editrice si occupa interamente della fase di pubblicazione (cartacea o digitale).
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Teoricamente* dovrebbe affiancare/sostituire l’autore nella fase di post-pubblicazione (promozione, distribuzione, vendita) in modo del tutto gratuito.
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La media e la grande editoria hanno a disposizione mezzi quasi (attenzione al quasi) mai raggiungibili dal singolo autore che si autopubblica.
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È possibile pubblicare senza spendere nemmeno 1 euro e anzi è possibile guadagnare un anticipo sui libri, spesso conteggiato in migliaia di euro (vale solo per media e grande editoria).
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Ha un marchio riconoscibile; il lettore medio è rassicurato dalla sua presenza e acquista più facilmente libri editi da case editrici, soprattutto se conosciute.
*Ho scritto “teoricamente” perché può capitare che molte piccole Case Editrici non facciano (o sappiano cosa sia) editing, né sono grafici o correttori di bozze professionisti, ma si improvvisano tali. La stessa cosa vale per il post (promozione): tutto fatto con poca professionalità. Questa non è la regola, ma visto il numero di piccole Case Editrici (superiamo la migliaia, in Italia) è facile trovarne di questo tipo.
CONTRO
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La piccola editoria non ha molti mezzi per valorizzare un libro di un esordiente, quindi il punto 4 risulta spesso sotto le aspettative. Attenzione: questo non succede perché i piccoli editori sono brutti e cattivi, ma per le falle del sistema in sé.
La media e la grande editoria riesce spesso a superare questi ostacoli, ma non è sempre detto che sia così: un libro può passare in sordina che sia pubblicato da PincoPalla Edizioni, da Mondadori, Marsilio o altro; dipende da quanto la Casa Editrice abbia intenzione di investire sull’autore (sono decisioni di natura aziendale, fatte per profitto; la grande Casa Editrice è un’azienda vera e propria e questo non dovrebbe mai essere dimenticato). -
È possibile che la piccola casa editrice cui ti rivolgi non sia seria e professionale come ami pensare, o che richieda dei contributi per i servizi al punto 2 o 4 dei Pro. Consiglio sempre e comunque di evitare qualsiasi Casa Editrice che chieda contributi, che sia per per editing, correzioni varie, impaginazione, i cosiddetti “contributi per la promozione”, eventuali gettoni per valutazione e lettura, o ancora contributi per accedere all’associazione e chi più ne ha più ne metta. Ricorda che un vero Editore non chiede mai a un suo autore di pagare. Mai!
Visita siti come quello del Writer’s Dream per informarti su una Casa Editrice prima di firmare qualsiasi contratto. -
Basso potere decisionale da parte dell’autore (a partire dal prezzo di copertina, per esempio).
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Self PUBLISHING
Pro
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Offre molte soluzioni alternative. Puoi affidarti a piattaforme POD (Print on Demand) e/o POS (Print on Sale) o fare tutto da solo, letteralmente.
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Le piattaforme di Self publishing possono affiancare/sostituire l’autore nella fase di pre-pubblicazione (correzione di bozza, editing, impaginazione, grafica di copertina) o post pubblicazione (promozione, vendita, distribuzione) nel caso vi affidiate a piattaforme POD o POS.
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Margini di guadagno molto più alti per l’autore esordiente. Basti pensare all’offerta di KDP select di Amazon.
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Alto potere decisionale da parte dell’autore in tutte le fasi del processo.
CONTRO
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Bisogna fare tutto da soli, o quasi (dipende dalla tua scelta di affidarti o meno a piattaforme POD o POS). Per farlo, dovrai quindi imparare a impaginare un testo, creare un ebook, capire quali piattaforme online possono distribuirti ecc. (un esempio su tutti, Amazon con il servizio Kindle Direct Publishing).
Perché è un contro? Perché non è da tutti saper fare bene le cose da soli; soprattutto in questo campo così caotico. -
Richiede un investimento iniziale, che può essere minimo, di poche decine di euro per i semplici servizi POS o POD, e può arrivare a migliaia di euro nel caso si diventi editori di sé stessi.
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Non ha un marchio riconoscibile come avviene per la pubblicazione tramite casa editrice, e spesso un libro pubblicato in self viene snobbato a prescindere, anche se non ce n’è ragione apparente.
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Se non ci si impegna a fondo, è probabile fare un buco nell’acqua (vale anche per l’editoria tradizionale, ma per il Self vale il doppio).
Bene, ci sarebbe molto altro da dire e approfondire, ma una prima infarinatura te l’ho data. Nel caso avessi bisogno di qualcuno che ti guidi con consapevolezza, sai dove trovarmi.
Al prossimo articolo e soprattutto… buona scrittura!
3 risposte a “Casa editrice o Self Publishing? È questo il problema”