Sulla strada giusta, Francesco Grandis

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Francesco, uno zaino e tanta voglia di cambiare

Trama

Francesco ha un lavoro stabile come ingegnere informatico, una vita normale… ma una spina nel cuore.
Una spina nascosta dalla sua mente, dalle aspettative della società che lo circonda (la nostra), da un sistema sbagliato, senza valori. Questa spina spinge fino a quando un giorno, dopo aver accostato la macchina, scoppia a piangere.

È così che decide di dire basta:
vuole cambiare vita

Come non lo sa ancora, ma il perché lo conosce bene. Deve ritrovare sé stesso, prendere in mano la sua esistenza e mettersi al posto di guida. Partire, per trovare la strada giusta.
È quello che fa.
Parte, da solo, perché nessuno ha il suo coraggio. Nessuno ha la sua paura di rimanere fermo senza far niente, su binari che altri hanno messo lì per lui.

Comincia un viaggio intorno al mondo che lo cambierà per sempre. Un viaggio fatto di posti speciali, esperienze nuove, pensieri che hanno come unica fonte la sua mente. La libertà.
Francesco, uno zaino e tanta voglia di cambiare. Così comincia la sua personale ricerca della felicità.

Contenuti

Francesco ti racconta la sua storia.
Si può considerare una sorta di romanzo di formazione, anche se non lo è fino in fondo. È anche il racconto di un viaggio (fisico, spirituale, razionale) farcito delle sue esperienze, dei suoi pensieri, di filosofia e umiltà.
Francesco ha imbevuto il libro di temi importanti, profondi, che per forza di cose incuriosiscono e attirano. La tristezza, la felicità, il cambiamento, il coraggio e soprattutto la paura. Il bene e il male della società, la natura, la pace, la meditazione… e altro.

Come abbia fatto a parlare di così tante cose
in 300 pagine è un mistero,
ma ci riesce e anche molto bene

In realtà, il vero contenuto del libro si può riassumere in una parola: è uno scossone. Un grande scossone, di quelli forti, che come minimo fa riflettere. Uno scossone che potrebbe destabilizzare, nel senso positivo del termine, e magari cambiarti la vita.

Stile e forma

Lo stile di Francesco è informale, pulito, diretto.
Uno stile “nudo e crudo” proprio come l’oggetto della storia: ti arriva dritto nello stomaco, senza chiedere il permesso.
Ma lo fa con gentilezza, da amico. Perché dopo pochi capitoli già senti di essere a tuo agio, come se ti stesse parlando davanti al fuoco, in mezzo al nulla. Come se ti conoscesse da anni.

La prima lettura del libro mi ha “rubato” poche ore; la seconda, avvenuta dopo qualche mese a mente fredda, pochi giorni.
A causa del mio lavoro mi capita raramente di essere così veloce, e il merito è di Francesco e della sua scrittura accattivante.
Questo libro si legge con grande naturalezza e piacere, non solo per i temi, ma anche perché Francesco ci sa fare, con le parole.

Giudizio finale

Francesco non insegna niente, in questo libro, non nel modo che ci aspetteremmo. Non si mette su un piedistallo, non si erge a dispensatore di giusto o sbagliato, non ti dice come arrivare alla felicità, ma “solo” come cercarla.
Non ti dice qual è lo scopo della vita, ma ti spinge a rifletterci su e a trovare il tuo, fornendoti qualche attrezzo per farlo.
Francesco si mette al tuo fianco e ti spiega perché ad un certo punto qualcosa gli si è rotto dentro, e come è riuscito a trovare il mondo di riparasi da solo, e di andare oltre.
Come ha capito la maniera per trovare la sua felicità, e come potresti farlo anche tu, in un modo tutto tuo. Unico.

Il “problema”, e allo stesso tempo la cosa fantastica, è che questa storia in fondo non riguarda solo lui. La sua storia è un tramite, un tramite per qualcosa di molto più grande e profondo, che al contrario riguarda proprio noi.

Francesco ha un modo tutto suo
per spingerci a guardarci allo specchio

Non di sfuggita, però: ci spinge a guardarci dritto negli occhi, e poi dentro nel cuore e nell’anima, e poi ancora più nel profondo, se solo lo vogliamo.
Il difetto di questo libro? Uno, importante, e solo potenziale: non è il libro, e non è Francesco. Almeno, non direttamente.
Il difetto è indiretto, collaterale. Sei tu… è il lettore. O meglio, le conseguenze che avrà su di te.
Leggere questo libro e rimanere fermi e immobili, tornare alla vita di tutti i giorni (nel caso in cui non ci soddisfi pienamente) è impossibile. L’unico modo per farlo è ignorare quello che Francesco ci vuole comunicare.

Il messaggio è chiaro, potente, indomabile

Per sentirlo bene dobbiamo leggerlo dalla sua “penna”. È possibile che tu non voglia leggere le sue parole, che tu non condivida questo messaggio.
Quindi, se vuoi stare al sicuro sotto le coperte, ammantato dalla sicurezza oppiacea indotta dalla nostra società, non leggere questo libro.
Se ti sta bene questo sistema malato o sei semplicemente rassegnato a tante cose, non ti azzardare a comprarlo, o te ne pentirai amaramente, perché dovrai fare i conti con te stesso e quel che ti sta intorno.

Se invece hai voglia di vedere il mondo da un punto di vista diverso, se vuoi riflettere, se vuoi conoscere il modo di scoprire davvero chi sei, se vuoi farti una piacevole chiacchierata con Francesco e ascoltare la sua storia, se vuoi arricchirti con qualche ora di sana lettura… be’ allora dovresti procurartelo.

Io però ti ho avvisato: Francesco, per cambiare,
ti mette sulla strada giusta

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