Infodump: conoscerlo ed evitarlo


Una lunga serie di frasi o paragrafi
che rivelano informazioni in modo tedioso
attraverso la voce narrante.

Ecco: una prima definizione te l’ho già data per farti capire di cosa stiamo parlando.

L’infodump, che in italiano potremmo tradurre con “informazioni spazzatura”, rappresenta una serie di informazioni spesso non necessarie sciorinate dall’autore con una tecnica narrativa espositiva poco elegante e terribilmente noiosa.

L’infodump s’infila dappertutto: descrizioni di luoghi, eventi, azioni e perfino personaggi. La scrittura è l’arte che ne è più afflitta. Al cinema, per esempio, possiamo avere tantissime informazioni, utili o meno, semplicemente guardando un’inquadratura ben congegnata. Scrivendo, la vista viene meno e dobbiamo immaginare tutto: sta quindi alla bravura dello scrittore “inquadrare” e mostrare bene quello che vuole.

L’infodump è tuo nemico!
Causa calo di attenzione, noia,
intorpidimento di immaginazione nel lettore
e creatività nello scrittore.

Quando descrivi un luogo, fallo in modo evocativo e non didascalico. Se stai parlando di un locale malfamato, descrivi l’atmosfera cupa, l’odore di fumo e le pareti scrostate: del posa cenere vecchio non ci importa niente, né ci importa di quanti tavoli ha il locale o del fatto che ci siano esattamente quattro scalini per raggiungere il piano rialzato.

Nel caso ti trovi nel bel mezzo di una scena d’azione e uno dei personaggi ha un taglio sulla mano che non gli permette di tenere bene in pugno la pistola, evita di spendere due paragrafi per spiegare come si è procurato quel taglio due sere prima, nel tentativo di aprire una birra con un arnese da scasso!

Se stai introducendo un personaggio nella storia, evita a tutti i costi di descriverlo come fossimo all’anagrafe: Enrico ha 45 anni, è sposato e ha due figli, Lino e Gino. È alto un metro e settanta, ha una carnagione chiara che tende al giallastro e lavora come impiegato alle poste. Si gratta spesso la nuca e il suo film preferito è Via col vento.
Quanto è noiosa, questa descrizione? Tanto è dir poco, e non ho nemmeno infierito parlandoti dei suoi profondi occhi verdi o dei folti capelli castani.

L’infodump nei dialoghi, poi, è quello più pericoloso e letale: ammazzerà subito l’interesse e la stima del lettore, te l’assicuro. Quindi ti consiglio di evitare di far raccontare al personaggio tutto il suo passato terribile, soprattutto se chi lo ascolta lo sa già. Evita anche di costruire dialoghi apposta per far scoprire qualcosa al lettore.
“Ciao, Nicola! Ho vista Angela, ieri…”
“Ah, la mi ex-moglie. Mi stai dando un dispiacere, Giovanni, sai che io e lei siamo stati insieme più di dieci anni. Eravamo uniti, affiatati, innamorati… fino a quando non è entrato quel bastardo di Ugo nella nostra vita! Da allora…” ecc ecc.
Terribile.

Meglio dire meno che dire troppo.

Ci sarebbero altri mille esempi da fare (per esempio l’infodump-spiegone) ma mi fermo qui, visto che ormai dovrebbe esserti chiaro cos’è.
Qualcuno potrebbe giustamente osservare che in molti romanzi famosi, dell’800 e del 900, l’infodump era ampiamente usato. Vero.
Bisogna però essere ancorati al nostro tempo: se allora era accettabile, adesso lo è molto meno.
Quindi una tecnica narrativa espositiva di questo tipo va usata con parsimonia, con il contagocce, solo quando davvero necessaria (e lo è poche volte).

Gli infodump si possono anche mascherare, opacizzare, così che non lo sembrino affatto. Ed è questa la sfida: arrivare allo stesso risultato, ma farlo in modo elegante e senza che il lettore nemmeno se ne accorga.
Una regola che in parte può aiutarti per farlo è il classico show don’t tell, di cui parlerò prossimamente, ma non è la sola cosa che può esserti utile.
Un altro elemento che potrà venirti in soccorso è la redazione di una scaletta narrativa: sapere in anticipo su cosa dovrai focalizzare l’attenzione durante la storia è un bel passo in avanti.
Altro strumento è il flashback, che può aiutare a svelare alcuni retroscena senza cadere nell’infodump.
Ci sono dei trucchi per evitarlo anche nei dialoghi; ne parleremo a tempo debito, nell’articolo relativo.

Quindi, mi raccomando: leggi e rileggi la tua storia e fai una revisione ad hoc per scovare questi parassiti fastidiosi.

Uno a uno, accorciali, tagliali, modificali o eliminali completamente.

Se il testo funziona anche senza un determinato paragrafo, si trattava probabilmente di un grasso e succoso infodump!
Se vuoi qualcuno che li scovi per te, insieme a tante altre cose, richiedi il mio servizio di editing.
Buona caccia!

3 risposte a “Infodump: conoscerlo ed evitarlo”

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