Archetipi letterari: il Mutaforma


Confondere e sedurre,
lo scopo del Mutaforma.

Benvenuto nel sesto articolo sugli specifici Archetipi letterari.
Se non sai cos’è un Archetipo e vuoi saperne di più, leggi l’articolo introduttivo: Gli Archetipi letterari: un viaggio nella storia delle storie.
Ho già parlato dell’Eroe, del Mentore, del Guardiano della soglia, del Messaggero e dell’Ombra.

Ora è il turno del Mutaforma, l’Archetipo più mutevole e complicato del gruppo.
Per la natura sfuggevole e inafferrabile che lo caratterizza, analizzarne i tratti non è semplice. Come ciliegina sulla torta, quest’archetipo è facilmente amalgamabile con tutti gli altri.
Il genere preferito di questo archetipo è il giallo (principalmente sottogeneri thriller e noir).

Chi è IL MUTAFORMA

Una figura ambigua, incostante, in continuo mutamento.
Per sua stessa natura il mutaforma non ha un ruolo preciso: può essere buono o cattivo, o perfino neutrale e indifferente a quello che accade intorno a lui. Una cosa è sicura: porta scompiglio (negli eventi tramite le azioni che compie, o anche nella mente dell’eroe o di altri personaggi).

Un esempio classico è il mutaforma di sesso opposto a quello dell’eroe, che seduce, attrae e nel corso della storia si trasforma da alleato a nemico (o viceversa).
Quest’archetipo veste spesso panni femminili per la natura lunatica, incostante e affascinante che emana, ma può essere anche di sesso maschile.
Il Mutaforma può variare non solo nei comportamenti ma anche nell’aspetto: i più grandi mutaforma della letteratura e del cinema sono spesso dei grandi trasformisti: basta pensare a Zeus e a tutte le forme che assume per sedurre ignare fanciulle.

La funzione psicologica

Rappresenta la crescita psicologica, la scoperta dei lati nascosti della propria personalità e il conoscere meglio quella dell’altro sesso.
Vogler richiama la psicologia di Jung di Anima e Animus, riconducendo tutto (sto semplificando al massimo)  a una sorta di “riscoperta” della femminilità dell’uomo e della mascolinità nella donna.
Non sono molto d’accordo con questa visione dell’Archetipo del Mutaforma, ma ho voluto accennarlo così che tu possa approfondire altrove se lo ritieni opportuno.

Quello che invece approvo dell’idea di Volger di Mutaforma è la “proiezione” che ognuno di noi fa sulle altre persone; questo vale soprattutto per i nostri partner, ma anche per amici, familiari e conoscenti.
Tutti noi  proiettiamo quello che “vorremmo” e quello che ci “aspettiamo” sugli altri, e in questo senso il Mutaforma incarna l’obiettivo perfetto di queste proiezioni.
Un esempio calzante e famoso è quello di Vertigo. La donna che visse due volte, un film di Hitchcock in cui Kim Novak è costretta a cambiare aspetto (acconciatura e abbigliamento) per combaciare con l’ideale di donna del protagonista maschile.
In generale Hitchcock amava giocare con questo archetipo, presente in moltissimi dei suoi film.

La funzione drammaturgica
  1. Instillare dubbi:  quando ci si trova davanti a un Mutaforma, non si può far altro che farsi delle domande. “Mi tradirà?”, “Mi ama veramente?”, “Sarà leale?”. Quello che manca in chi incontra l’archetipo del Mutaforma sono le certezze.
  2. Dare suspense: grazie alla funzione appena descritta sull’instillare i dubbi, questo archetipo è utile per far salire la tensione durante la storia e per renderla imprevedibile.
I TIPI DI MUTAFORMA

Stendere una lista dei possibili Mutaforma sarebbe una follia: la sua natura è così mutevole da poter indossare moltissime maschere, uniche e in combinazione con gli altri archetipi.
Qualche volta perfino l’Eroe può diventarlo, magari per sfuggire a un pericolo o affrontare un Guardiano della Soglia. Può esserlo un Mentore (in particolare quello oscuro), un Messaggero, soprattutto un Ombra. Ma anche un alleato o nemico qualsiasi della storia.

Questo Archetipo rappresenta un viaggio alla scoperta di se stessi e degli altri.
Nella vita ne possiamo incontrare molti, a partire dal più classico rapporto uomo/donna, che sia per lavoro, in famiglia o in amore.

Non mi resta che augurarti buona scrittura e darti appuntamento al prossimo Archetipo, una mia personale aggiunta alla lista: il Catalizzatore.
A presto!

5 risposte a “Archetipi letterari: il Mutaforma”

  1. Buongiorno Domenico, ho seguito con particolare interesse questa guida e l’archetipo Mutaforma mi mancava.
    Il sito lo si legge senza annoiarsi. Avrà già ricevuto numerosi complimenti , metta in saccoccia pure i miei.
    In bocca al lupo per il suo lavoro.
    Saluti.
    Marco

    1. Ciao, Marco.
      Grazie dei complimenti, li metto in saccoccia proprio come da te suggerito.
      Ancora una tappa e saremo alla fine del viaggio: mi onora sapere che sei stato al mio fianco per tutto il tempo.
      A presto!

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