Archetipi letterari: il Mentore


Motivare e donare, lo scopo del Mentore.

Benvenuto nel secondo degli articoli sugli Archetipi letterari.
Se non sai cos’è un Archetipo e vuoi saperne di più, leggi l’articolo introduttivo: Gli Archetipi letterari: un viaggio nella storia delle storie.

Il Mentore è un Archetipo dei più classici, ma anche uno dei più manipolabili.
Difficilmente esistono Eroi (a proposito, ecco l’articolo sull’Eroe!) che in una parte della loro storia o vita non abbiano avuto un degno Mentore.
Finisco la premessa con una curiosità: il termine “mentore” deriva da un personaggio omonimo dell’Odissea, un amico di Ulisse, al quale era stata affidata l’educazione di Telemaco e sotto le cui spoglie si nascondeva la dea Atena.

Chi è IL MENTORE

Il Mentore insegna, protegge e guida l’Eroe.
Questo Archetipo è di solito una figura positiva, nobile e saggia, che guida le persone (e in particolare l’Eroe) nel cammino della vita. Il Mentore può essere anche una figura negativa e intersecarsi con l’Archetipo Ombra.
Può rappresentare il “punto d’arrivo” dell’Eroe, un’aspirazione; dopotutto è spesso un Eroe del passato, o comunque qualcuno che ha superato le prove della vita e per questo trasmette saggezza.
Proprio come l’Eroe, il Mentore rappresenta più una funzione che un ruolo preciso: un compito che nel corso della storia può essere svolto da vari personaggi che incarnano anche altri Archetipi.

Esempi di mentori classici sono Mago Merlino, il Grillo Parlante, Gandalf, Alfred (maggiordomo di Batman); per fare un esempio al negativo basta pensare a Palpatine (Darth Sidious, il maestro del famosissimo Darth Vader) oppure M nelle storie di James Bond, più neutrale.
Nella vita di ognuno di noi c’è almeno un Mentore. Uno o entrambi i tuoi genitori, i nonni, un amico, il tuo compagno o compagna, o una persona qualsiasi che in un momento particolare ti ha guidato e mostrato la via. Potresti anche diventarlo tu stesso.
Se ci pensi un attimo, capirai che in qualsiasi storia vera o inventata c’è un Mentore o un personaggio che ne indossa le vesti temporaneamente.

La funzione psicologica

Il Mentore rappresenta la strada da seguire, un solco che dà sicurezza.
Difficilmente una storia è priva di mentore, e pure se lo fosse in quanto a personaggi fisici, la funzione può essere sostituita da codici morali, tradizioni, ricordi.
Il mentore positivo rappresenta un “rifugio” psicologico, una persona cui aggrapparsi per rialzarsi o che aiuti a migliorare o formarsi nel modo migliore possibile.
Il mentore negativo (o quantomeno ambiguo) rappresenta il conflitto, la delusione, la consapevolezza di non doversi fidare di tutti i mentori della vita e che bisogna chiedersi le  eventuali ragioni reali o nascoste di un aiuto offerto.
La potenza di questo Archetipo sta nel fatto che riflette la necessità di imparare le lezioni della vita da qualcuno o da qualcosa.

La funzione drammaturgica

Le funzioni che ha quest’Archetipo sono moltissime e ti parlerò di tutte quelle più importanti che potrebbero avere sia un Mentore positivo che negativo.

  1. Insegnante: istruttori, maestri, capi o leader, genitori, nonni, allenatori. Tutti insegnano qualcosa e tutti imparano qualcosa dai loro allievi (spesso Eroi);
  2. Donatore: in alcune storie il Mentore può fare doni di vario tipo all’Eroe o ad altri personaggi in generale; fai bene attenzione al fatto che non si parla solo di doni materiali (un oggetto magico in un fantasy, una pistola in un thriller, una chiavetta usb in un giallo…) ma anche immateriali (consapevolezza, consigli, saggezza, informazioni utili in seguito…).
    Può capitare che il Mentore non faccia doni in modo “gratuito” ma che richieda una prova, che può essere di tutti i tipi in relazione alla storia in cui ci troviamo;
  3. Coscienza: incarna spesso e volentieri la coscienza dell’Eroe o di altri personaggi. Qualche volta gli Eroi rifiutano questa funzione del Mentore (Pinocchio schiaccia il Grillo Parlante nella versione originale di Collodi!);
  4. Motivatore: aiuta gli altri personaggi a superare prove difficili, a sconfiggere le paure, a credere in sé stessi, a superare i propri limiti e convinzioni;
  5. Risolutore: alcune volte potrebbe rivelarsi essenziale per l’evoluzione di un personaggio o per l’evoluzione della storia e assumere quindi valenza eroica egli stesso. Spesso è l’artefice della formazione dell’Eroe.
I TIPI DI mentori
  1. Mentori negativi: questo tipo di mentore può essere usato per inserire colpi di scena o sviare il lettore. Un mentore di questo tipo può attirare il pericolo sugli alleati (che lo voglia o meno), o addirittura in trappola l’Eroe, o ancora potrebbe portarlo subdolamente sulla strada della distruzione.
    In altri casi l’Eroe potrebbe essere costretto a superare l’influenza di un mentore (non per forza cattivo) per evolvere e crescere.
  2. Mentori caduti/riluttanti: un maestro può essere un Eroe a metà, o un vecchio eroe caduto in rovina. Potrebbe essere sfiduciato, scontroso, senza più speranze e diventare sia un alleato che un nemico dell’Eroe.
  3. Mentori comici: questa particolarità dell’Archetipo potrebbe manifestarsi nella “spalla” dell’eroe e metterlo nei guai pur senza volerlo.

Come hai potuto vedere, questo Archetipo è il simbolo di una guida, fisica o spirituale, che accompagna l’Eroe nel suo viaggio.
È molto importante evitare cliché, soprattutto per questo Archetipo: tutti i comportamenti dei mentori sono ben conosciuti da chiunque ed è facile cadere negli stereotipi.
Osa!
Non parlo solo dell’aspetto fisico di un mentore (al giorno d’oggi è meglio evitare mentori anziani col cappello a punta, il bastone e una lunga barba bianca, no?) ma soprattutto del modo di comportarsi. Capovolgi questo archetipo, rivoltalo con originalità e freschezza, mischialo ad altri con consapevolezza!

Non mi resta che augurarti buona scrittura e darti appuntamento al prossimo Archetipo.
A presto!

4 risposte a “Archetipi letterari: il Mentore”

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