Anticipi agli autori: quanto “vale” un libro?


Si può vivere di scrittura?

Una delle domande che va per la maggiore da quando lavoro in questo campo è: di scrittura si può campare? La risposta è sì. Se ampliamo la domanda a: quanti campano di scrittura, in Italia? La risposta è… non moltissimi.
Insomma, si campa sì di scrittura, ma lo fanno in pochi e le ragioni sono molteplici.

In giro, sul web, non si leggono molte cifre. Sembra che scrittori, agenti e Case Editrici siano spesso restii a condividere il valore che viene dato a un libro e al lavoro intellettuale che c’è dietro.

Proverò a fare un po’ di chiarezza per tutti quelli che non hanno idea di quanto pesi questo fantomatico “anticipo” grazie alle informazioni raccolte in quattro anni di lavoro, contatti e contratti (non sono un Agente, ma ne ho visti comunque parecchi). L’ambito cui mi riferisco è la narrativa, su didattica e saggistica le cifre scendono di parecchi punti percentuale.

Cos’è l’anticipo su un libro?

È una somma di denaro corrisposta alla firma del contratto di edizione, che anticipa i guadagni sulle royalties ed è, in ogni caso, irreversibile (una volta versata, quella somma è dello scrittore e non sarà mai restituita). Si tratta a tutti gli effetti di un investimento che l’Editore compie sul libro e soprattutto sull’autore, prima di vedere un singolo euro di guadagno.

La somma può variare da libro a libro, e nel caso non sia la prima pubblicazione, rispetto alle vendite della precedente. Questa somma viene data agli esordienti quando il testo è già stato valutato, mentre per scrittori affermati può essere corrisposta prima ancora che il libro sia stato scritto.
Di solito viene pagata in due o tre tranche; metà (o un terzo) alla firma del contratto, un terzo alla consegna del testo definitivo se le tranche sono tre, e l’altra metà (o un terzo) a pubblicazione avvenuta.

Per fare un esempio pratico, se un autore riceve un anticipo di 20.000 euro con royalities del 10% su un libro da 18 euro, comincerà a maturare diritti, cioè a incassare altri soldi, solo dopo avere venduto 11.111 copie (qui un articolo per chi voglia approfondire i calcoli).
Ora veniamo alla “ciccia” vera e propria: quanto pagano gli editori?

GLI ANTICIPI DEI PICCOLI EDITORI

Questo è un punto dolente per varie ragioni. Ho già spiegato quanto costi fare l’Editore; ma è solo in parte una giustificazione a quello che sto per dire.
La maggior parte dei piccoli editori non versa alcun anticipo all’autore; alcune volte, anzi, non paga nemmeno le royalties (per quanto l’ammontare possa essere scarso). Nel peggiore dei casi chiede perfino dei soldi a diverso titolo: si tratta della cosiddetta “editoria a pagamento”. Contributi per acquisto copie, attribuzione codice ISBN, editing, trattenuta sulle royalties o altri tipi di contributi più o meno fantasiosi.

Lascia che te lo dica: pagare per pubblicare non è Editoria, è un reato intellettuale. I primi a sbagliare sono gli autori accecati dall’ego (“sborsa 2000 euro e ti faccio finire in libreria”, affermazione nel 99,9% dei casi truffaldina) che pagano chi di quest’ego se ne approfitta.
Una piccolissima parte di piccoli editori paga un anticipo oserei dire “simbolico”. Parliamo di poche centinaia di euro (ne ho visti tra 100 e 500 euro); cosa da non sottovalutare perché significa che l’Editore crede nel libro e nell’autore, che è disposto a investire e rischiare.
Non bisogna però bistrattare o giudicare frettolosamente la piccola editoria a causa di quanto suddetto; esistono bellissime realtà che credono in quello che fanno e che mirano a portare i propri autori sempre più in alto, fino ad arrivare a risultati soddisfacenti anche dal punto di vista economico.

GLI ANTICIPI DI MEDIA E GRANDE EDITORIA

Le “fasce” che ho deciso di individuare sono tre, e comunque corro il rischio di semplificare troppo. Le cifre sono indicative, basate sull’esperienza diretta di Autori, Case Editrici e Agenti con i quali sono venuto in contatti in questi anni.

  • Per gli esordienti, l’anticipo può andare dai 2.000 ai 10.000 euro per libro; dipende dal tipo di esordiente (se viene dal self, se è il suo primo libro in assoluto, se sia un personaggio già un po’ conosciuto o meno, dal genere del libro, eccetera) e dalla Casa Editrice, ovviamente.
    L’editoria di fascia media si ferma di solito qui e di rado arriva alle cifre del prossimo punto.
  • Per autori già “rodati”, esordienti già famosi grazie al self o al web in generale, gli anticipi possono partire dai 10.000 e arrivare a 50.000 euro per libro. Nel panorama editoriale odierno è difficile (ma non impossibile) trovare anticipi così ricchi per chi non sia già una star su YouTube, un autore proveniente da una proficua esperienza nel Self Publishing, un Vip della televisione o del cinema.
  • Per autori famosi e star internazionali, si stimano (non ne ho mai visti personalmente) contratti da centinaia di migliaia di euro a libro (dai 100 ai 500.000). Ovviamente questo tipo di contratto è molto, molto raro, soprattutto in questo periodo di “crisi” editoriale, e come già detto riguarda solo i grandi autori. In Italia si possono contare sulle dita di una mano sola… se invece guardiamo all’estero, ecco qui la lista degli scrittori più pagati nel 2016.
CHI DECIDE IL VALORE DI UN ANTICIPO? E LE TASSE?

I singoli Editori propongono l’ammontare dell’anticipo, ovviamente. Questa somma può essere (e di solito lo è) motivo di contrattazione tra Autore ed Editore, o ancora meglio tra Agente ed Editore. Nel secondo caso, l’Agente trattiene tra il 10 e il 20% dell’anticipo ma di solito riesce a strappare anticipi più alti.

C’è anche da ricordare che le cifre di cui ho parlato sono lorde: i diritti d’autore sono sottoposti alla tassazione Irpef e vanno dichiarati. In sintesi: si applica una ritenuta d’acconto del 20% e una deduzione forfettaria del 25% dall’imponibile (per chi ha più di 35 anni) o 40% (per chi ha meno di 35 anni). Quello che rimane va dichiarato.

Facciamo l’esempio di un autore di più di 35 anni che percepisca un anticipo di 10.000 euro. La somma risulta fiscalmente imponibile per 7500 euro (perché la deduzione forfettaria è al 25%), e la ritenuta d’acconto su questi 7500 euro sarà di 1500 euro. L’autore, quindi, percepirà in effetti 8500 euro, ma pagherà l’Irpef e le relative addizionali solamente su 7500; la ritenuta di 1500 verrà portata in “scarico” in fase di dichiarazione.
Per approfondire l’aspetto fiscale, puoi leggere quest’articolo.

Adesso, caro aspirante scrittore, hai le idee più chiare?
Quando ti chiederanno dei soldi per pubblicare, abbi lo spirito di ridere in faccia a quella proposta, te ne prego. Fallo per me, ma soprattutto per te stesso e per la tua dignità intellettuale.
Dal canto mio, sarò sempre disponibile ad aiutarti.

Buona scrittura e buona riflessione.

7 risposte a “Anticipi agli autori: quanto “vale” un libro?”

    1. No, poiché una Casa Editrice che usa la tecnica del crowdfunding non vuole investire, di base, quindi non fornirà anticipi di nessun tipo.

  1. Salve, per contratto di pubblicazione del mio fumetto ho ricevuto un anticipo di 150€ (come scritto nel contratto ) ma l’editore mi ha inviato tutto senza ritenuta. Io non ho partita iva e non lavoro perché sono studentessa. Cosa dovrei fare?
    Grazie mille e spero possiate rispondermi .

    1. Ciao, Caterina.
      Se non hai Partita Iva l’editore avrebbe dovuto attuare la ritenuta d’acconto al 20%, che l’editore stesso verserà all’agenzia delle entrate e che poi potrai recuperare in sede di dichiarazione dei redditi.
      Su queste dinamiche però ti consiglio di chiedere a un commercialista per andare sul sicuro, così potrai contattare l’editore con più dati e ragioni a tua disposizione.
      Buona fortuna!

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